Published online by Cambridge University Press: 05 December 2008
Bernardino Corio's late fifteenth-century history of Milan covers the city's past from its foundations to the collapse of the Sforza dynasty. Following the historiographic traditions established by Leonardo Bruni, its essential outlines are founded on careful use of sources and, for more recent events, contemporary memories and impressions. It is, however, also characterised by judicious revisionism and anecdotal invention. The careful reader always needs to ask why digressions have been included and what hidden points are being made. It is therefore well worth inquiring why Corio, a member of Duke Galeazzo Maria Sforza's court, chose to link his master's assassination on 26 December 1476 with a passage on his chapel choir and musical taste.
1 Corio, B., Storia di Milano, ed. De Magri, E.. (Milan, 1857; repr. Milan, 1975).Google Scholar On history writing in Milan see Ianziti, G., Humanistic Historiography under the Sforzas: Politics and Propaganda in Fifteenth-Century Milan (Oxford, 1988)Google Scholar
2 Corio, , Storio di Milano, iii, p. 301: ‘Il duca si dilittava molto col canto, pel quale tenea circa trenta cantori oltremontani, da esso onorevolmente stipendiati, e tra gli altri, uno ne avea chiamato Cordiero, al quale dava per stipendio cento ducati al mese. Avea tanti ornamenti di cappella che erano del valore di centomila ducati; nella festa dell'apostolo ordinò che fossero vestiti a lutto, e poi impose loro che tutti i giorni in avvenire cantassero nella messa questo versetto tolto dall'ufficio dei morti: Maria mater gratiae, mater misericordiae.’Google Scholar
3 Ibid., iii, p. 301: ‘Per l'arrivo del duca a Milano erano accorsi tutti i suoi feudatari e cortigiani del dominio, e tutti erano malcontenti perchè non avea dispensati denari.’
4 The most recent survey is that of Prizer, W. F., ‘Music at the Court of the Sforza: the Birth and Death of a Musical Center’, Musica Disciplina, 43 (1989), pp. 141–93, which contains important new documents and summarises the current bibliographyGoogle Scholar. For Galeazzo Maria's court see Lubkin, G., ‘The Court of Galeazzo Maria Sforza, Fifth Duke of Milan, 1466–1476’, (Ph.D. dissertation, University of California at Berkeley, 1982 Google Scholar; revised version, as A Renaissance Court, Berkeley and Los Angeles, 1993, forthcoming).
5 On Ferrara and Naples see the now standard works, Lockwood, L., Music in Renaissance Ferrara, 1400–1505: the Creation of a Musical Centre in the Fifteenth Century (Oxford, 1984)Google Scholar and Atlas, A., Music at the Aragonese Court of Naples (Cambridge, 1985).Google Scholar The only author to make an extended comparison, albeit negative, between Galeazzo Maria and Ercole d'Este is Lewis Lockwood, ‘Strategies of Music Patronage in the Fifteenth Century: the Cappella of Ercole I d'Este’, Music in Medieval and Early Modern Europe, ed. Fenlon, I. (Cambridge, 1981), pp. 227–8.Google Scholar
6 Walsh, R. J., ‘Music and Quattrocento Diplomacy: the Singer Jean Cordier between Milan, Naples and Burgundy in 1475’, Archiv für Kulturgeschichte, 60 (1978), pp. 439–2.CrossRefGoogle Scholar
7 On Galeazzo Maria Sforza's artistic patronage see Welch, E. S., ‘Secular Fresco Painting at the Court of Galeazzo Maria Sforza, 1466–1476’ (Ph.D. dissertation, University of London, 1987)Google Scholar; ‘Galeazzo Maria Sforza and the Castello di Pavia, 1469’, Art Bulletin, 71 (1989), pp. 351–75Google Scholar; and ‘The Image of a Fifteenth-Century Court: Secular Frescoes for the Castello di Porta Giovia, Milan’, Journal of the Warburg and Courtauld Institutes, 53 (1990), pp. 163–84.CrossRefGoogle Scholar
8 An extensive manual for the Count of Pavia's early care was prepared by his household supervisor and his doctor, Cristoforo da Soncino. See Paris, Bibliothèque Nationale, ital. 1585, fols. 117–26.
9 Cappelli, A., ‘Guiniforte Barzizza, maestro di Galeazzo Maria Sforza’, Archivio Storico Lombardo, 3rd ser., 2 (anno 21) (1894), pp. 399–442.Google Scholar For a comparative discussion of the Este children's education see Lockwood, , Music in Renaissance Ferrara, p. 125 Google Scholar; examples of other Sforza children's musical skills are mentioned by Lowinsky, E., ‘Ascanio Sforza's Life: a Key to Josquin's Biography and an Aid to the Chronology of his Works’, in Josquin des Prez: Proceedings of the … Festival-Conference, New York 1971, ed. Lowinsky, E. and Blackburn, B. J. (London, 1976), p. 45.Google Scholar
10 Cappelli, , ‘Guiniforte Barzizza’, p. 405.Google Scholar
11 Sartori, C., ‘Organs, Organ Builders and Organists in Milan: New and Unpublished Documents’, Musical Quarterly, 43 (1957), pp. 57–67 CrossRefGoogle Scholar. His younger brother, Ottaviano, was taught to play the clavichord.
12 Paris, Bibliothèque Nationale, ital. 1585, fol. 175, 21 December 1450; Bianca Maria Sforza to Francesco Sforza: ‘Hieri circa ale xxii hore giungendo qua il magnifico monsignore Bayli de Sanis, ambassiatore de la maesta del Re de Franza, vogliando io exequire quanto la illustrissima vostra signoria m'avea scripto gli manday incontro per il spacio de dua miglia il fiolo nostro conte Galeazmaria con tuti li miei gentiihomini bene in puncto con quatro trombeti … Quali l'accompagnavano fino a qui in castello … dopo collatione segondo gli piaque se misse venire advisitarme. Et io advisata me gli face incontra con la magnifica madona mia madre fiho in capo dela salla et con le mie done e molte altre di questa terra bene in puncto. Et amane essendo etiam preso de me li mei fioli allegrissimamente Io recevete. Et conductolo in salla molto bene etiam parata lo fece assetare tra la magnifica madona mia madre et mi. Et lui ragionando de molte cose da piacere fece fare più danze per li notri fioli et per le altre done et gioveni. Et anche gline fo deli suoi che ne feceno de molte pellegrine. Et facto così fino hora de cena et cantate etiam alcune belle cancione per la fiola nostra Ipolita. Esso et io andassemo a cena. Et cenati, cioè ipso ala camera suso, io ala mia, ritornassemo in la dita salla dove se feceno più e più simile danze molto belle et cum grandissimo piacere del prefato monsignore meravigliandose luy del ben ballare et cantare deli fioli notri per rispecto del suo piccolo tempo.’
13 Paris, Bibliothèque Nationale, ital. 1587, fol. 90, 21 November 1455; Guarnerio Castiglione, Lancilloto del Maino, Guido Visconti, Pietro da Pusterla, Scaramuccia Balbo, Petro da Galarate to Francesco Sforza: ‘In questa zornata la illustrissima signoria ha mandato secundo il suo costume molti notabilissimi zentilhomini ad levare lo illustrissimo conte Galeazo vostro figliolo et l'hanno accompagnato ad la Darsena over prima gli hanno monstrato tutte quelle galee, cordarie et artificii che gli fano. Secundo per darli mazor delecto et piacere gli hanno facto abollotare de li olcelli secundo l'usanza de qua. Tertio hano facto conducto ne la camera del arsenato con nuy altri tutti et li hanno facto fare una solenne colatione de cofecti de più maynere. Et che e havuto molto mazore piacere hano facto venire li alcuni notabilissimi cantatori, fra li quali gli era una damisela anglese che cantava tanto dolcemente et suavamente che pareva una voce non humana ma di ina. Poy venuta la sera l'hanno accompagnato a casa con grandissimo honore et amorevoleza, studiandose continuamente oltra la compagnia gli fanno de dargli tutti quelle piacere siano possibile.’3.
14 The letter was first published in Buser, B., Die Beziehungen der Mediceer zu Frankreich während der Jahre 1434–1494 (Leipzig, 1879), p. 324 Google Scholar, and is discussed at length in Pirrotta, N., ‘Musica e orientamenti culturali nell'Italia del Quattrocenti’, Musica tra Medioevo e Rinascimento (Turin, 1984), pp. 213–19.Google Scholar
15 Paris, Bibliothèque Nationale, ital. 1588, fol. 225, 19 April 1459; Galeazzo Maria to Francesco Sforza: ‘Manday al visitare el Magnifico Cosimo quale fece sonare una figliola di Piero suo figliolo uno organo de cane che era una zentil cosa da audire. La quale cosa pero l'ha facto ogni di dopo ch'io sono qui et fece anchora cantare per alcuni soy cantatori non senza singulare piacere tute queste cose, ma molto magiore e l'usare la domesticheza con mi che egli fa in fare stare con le donne sue dove io sto. Pero che pertal acto me significa che 'l mi voglia bene da bon servo. Or olditi questi soni et canti, ali quali el signore messer Hector anchora luy era sempre presente et canto et fece sonare uno suo figliolo di compagnia, con el signore mesere Sigismondo et luy sono andato a solazo per la cità.’
16 In 1464, for example, Francesco Sforza dined with Jacopo Piccinino while musicians played. See Luzio, A. and Renier, R., ‘Filelfo e l'umanesimo alla corte dei Gonzaga’, Giornale Storico delta Letteratura Italiana, 16 (1890), pp. 58–9.Google Scholar
17 On Dorotea see Beltrami, L., ‘L'annullamento del contratto di matrimonio fra Galeazzo Maria Sforza e Dorotea Gonzaga (1463)’, Archivio Storico Lombardo, 2nd ser., 6 (anno 16) (1889), pp. 126–32.Google Scholar Even after she married, the adolescent Ippolita Maria was invited by her father-in-law, the King of Naples, to dance privately for honoured guests. See Motta, E., ‘Musici alia corte degli Sforza: ricerche e documenti milanesi’, Archivio Storico Lombardo, 2nd ser., 4 (anno 14) (1887), p. 62.Google Scholar
18 Motta, , ‘Musici alia corte’, pp. 554–5.Google Scholar That Simonetta's search was successful is documented in an inventory of his books published by Magenta, C., I Visconti e gli Sforza nel castello di Pavia e low attinenze con la Certosa e la storia cittadina (Milan, 1883), ii, pp. 346–7Google Scholar: ‘Papie, die xxiiii Augusti 1476. Lista deli libri lassati in casa a Pavia del magnifico domino Cicho: repositi in la camera de le asse verso la strata dove el se veste el prefato domino Cicho, li quali libri sono repositi per Leonardo de Gluxiano, cancellero del prefato domino Cicho nel capsono grande novo … Liber unus canzionum Simonis de Sena et de sonetti de Burgiel. Item libro uno de canzone a laude de Iesu et de la nostra Dona sua madre et altre canzone de messer Leonardo Iustiniano.’
19 He was particularly anxious (perhaps because he feared that the Venetians would attempt to insert a spy in his home) that the Sforza ambassador should ‘not mention that you wish these things for my sake, but for some other friend of yours’.
20 The account book kept by Simonetta's treasurer, which contains no reference to musicians, instrumernts or musical munuscripts, does indicate many of the other expenses incurred in maintaining a household befitting one of the most powerful men at the milanese court. See Pisoni, P. G., ed., Un libro-cassa per Cicco Simonetta (1478–1479) e altre note del tesoriere Leonardo da Giussano (Germignaga, 1981).Google Scholar
21 Cappelli, , ‘Guiniforte Barzizza’, p. 406.Google Scholar
22 Orano, D., I suggerimenti di buon vivere dettati da Francesco Sforza pel figliolo Galeazzo Maria (Rome, 1910).Google Scholar
23 Cappelli, , ‘Guiniforte Barzizza”, p. 410.Google Scholar
24 Ibid., p. 410: ‘Questo ill.mo signore duca tutto el suo tempo spende in dargli el modo de avere piacere et pare ad ognuno così de suoy como de nostri la sua signoria havere non solo interlasciato ogni sua facenda et di stato et d'ogni cosa, ma scordatosi anchora ogni sua dignitàa, gravità consueta et inveterata et factosi uno altro homo, adaptandosi ad piaceri giovenili in tutto et a quelli ponendo l'ingegno et lo pensiero’.
25 Paris, Bibliothèque Nationale, ital. 1588, fol. 197, 26 November 1458; Lancilloto del Maino to Francesco Sforza: ‘… hogi dopo el disnare la ill.ma madona vostra consorte ha facto fare una festa dal canto dove è allogiato la ill.ma madona marchesana alla quale gli sono state molte done cremonese et li si e ballato alla polita con singulare piacere fin sera da tutti se non da lo ill.mo conte Galiaz quale intenendo che l'ambassiatori del duca di Bossina giongeva qui hogi havendo pero ballato prima uno pezo circa xxi hora se partite da decta festa per andarli incontra … facendogli in vero sempre digna et grata accoglianza como anche di continuo el si studio di fare alia ill.ma madonna Dorotea sua la quale pur el si avede che 'l non sia guardato aviso la ex. vostra chel non li perde tempo ad basarla et manegiarla molto bene conducendola qualche volte per la cantono sel puo et metendoli la mano de molte volte per la scolatura de la socha recerchando più inante che 'l puo con tal modo che 'l mi fa molto bene intendere che sella fusse in età che non bisognaria che m. Guiniforte insignasse quelle lettere, portandosi pero in ogni cosa benissimo et talmente che quando el se trova da la prefata ill.ma madona marchesana non si lassa porto vincere de cortesia.’
26 Mantua, Archivio di Stato, Archivio Gonzaga, busta 1620, 1 May 1459; Vincenzo Scalone to Ludovico Gonzaga.
27 Mantua, Archivio di Stato, Archivio Gonzaga, busta 1620, 13 June 1463; Vincenzo Scalone to Ludovico Gonzaga: ‘… era de bisogno che 'l disponess lassare li ucelli per darse e essere assistente alle cose de importantia per pigliare el modo e la pratica de sapersi regere e gubernare … Fino gli fara uno singulare apiacere se come da si la vostra signoria se move ad amonirle che '1 si voglii hora mai delectare de non perdere tempo a darsi alle cose de importantia et essere assiduo ad intenderla cum quello megliore modo gli parera cum farli intendere che questa, la via de farsi e de sapersi gubernare e che gli dara condictione presso de ciascuno e segundo le apetiti suoi de ucelli e de altre apiacere e mancare de questo gli potera col tempo fare danno e vergogna’.
28 Paris, Bibliothèque Nationale, ital. 1591, fol. 260, 3 February 1466: ‘Galeaz, vogli de qui inanzi mettero l'animo e lo cervello a queste cose de soldo e ad intendere la natura deli solditi li quali sonno de natura de cercare quello sia el suo utile et non le cose de homo e provedere al inconvenienti e ale malitie deli malcomposta et non volere expectare che ogni volte hoy siamo quelli che debiamo provedere ali desordini e mancamenti che si comettono per quelli li quale te haveano dati in cura e governo.’ The letter was written in response to Galeazzo Maria's behaviour during the War of the Public Weal in France. See Ghinzoni, P., ‘Spedizione sforzesca in Francia (1465–1466)’, Archivio Storico Lombardo, 2nd ser., 7 (anno 17) (1890), pp. 314–54.Google Scholar
29 Paraphrased in Bentley, J., Politics and Culture in Renaissance Naples (Princeton, 1987), pp. 72–3.Google Scholar
30 Decembrio, P. C., Vita di Filippo Maria Visconti, trans, and ed. Bartolini, E. (Milan, 1983), p. 113 Google Scholar: ‘trascurò talemente gli accorgimenti per tener viva la fantasia e ricreare lo spirito da non curarsi nè d'andar a vedere istrioni nèe d'assistere a spettacoli di mimo nè di tenere musici a corte’.
31 Motta, , ‘Musici alla corte’, p. 53 Google Scholar, and Lockwood, , Music in Renaissance Ferrara, p. 100.Google Scholar
32 A partial list of members of Francesco's court in Paris, Bibliothèque Nationale, ital. 1586, fol. 2, 1452, includes Barbante, sonatore de viola, and Antonello, sonatore de liguto.
33 Fano, F., La cappella musicale del duomo di Milano (Milan, 1956).Google Scholar
34 Milan, Archivio di Stato, Carteggio Sforzesco 884, 15 June 1468; Vincenzo de Medici to Galeazzo Maria Sforza: ‘Mi pare intendere cum debita reverentia parlando in questa venuta dela illustrissima et excellentissima madona vostra consorte la signoria vostra havere fato e fa provisione de più virtuose persone come e de citadini, cortesani et d'altri in qualunque grado come è ben debita e digna cosa. Ma de me pare non habi ricordo la signoria vostra como credo occupata la mente sua in più e più diverse cose. Pur me parso di fare qualche aviso ala prelibata signoria vostra se voglia dignare di farmi ancho adoperare in qualche cosa como quelo chi sono sempre alevato e praticato ne le corte et operato in più cose e maxime nel cantare. Nam ho trovato uno compagno bono cantore chiamato Lanceloto dala Croce, zentilhomo e da bene loquale et io siamo quasi de una etate et bene conformi ne la nostro cantare e forsi, e senza forsi farissimo vergogna a li giovani como essendo ala prova assai se cognoscere. Anchora venendo de li francesi como credo vegnerano haverano ad intendere et cognoscere in lombardia essere chi saperano così ben cantare cantione de li loro linguagi como loro e meglio. La signoria vostra è molto bene informata et sa assai de quante virtute me ha dotato l'altrissimo dio. E pero non me voglia dimenticare in questa festa ch'io li faro honore.’
35 Motta, , ‘Musici alla corte’, pp. 299–300.Google Scholar
36 Ibid., pp. 529–32.
37 Ibid., p. 298.
38 For the inventory of Galeazzo Maria's books see Pellegrin, E., La bibliothèque des Visconti et des Sforza, ducs de Milan, au XVe siède (Paris, 1955), pp. 328–52.Google Scholar
39 On this period see Welch, ‘Secular Fresco Painting’, chapter 4 and the associated documentary appendix.
40 Documents from early 1471 suggest that the first plan was to visit the King of France; Milan, Archivio di Stato, Missive 95.
41 On the Florentine trip see Fubini, R., ‘In margine all'edizione delle “Lettere” di Lorenzo de' Medici: la visita a Firenze del Duca di Milano nel 1471’, Lorenzo de' Medici: studi, ed. Garfagnini, G. C. (Florence, 1992), pp. 168–77.Google Scholar
42 Milan, Archivio di Stato, Carteggio Sforzesco 898: ‘Lista de l'andata del nostro illustrissimo signore a Fiorenza facta adi xxi zenaro 1471’. The document lists approximately 166 individuals including two magistri da balla, a jeweller, and four cantori, six piffari and twenty trombetti. When the Florentine trip was finalised further disaster struck, as Galeazzo Maria had thrown his own piffari and tromboni in prison and was reduced to borrowing the Marquis of Mantua's players for the occasion. See Motta, , ‘Musici alla corte’, p. 47.Google Scholar
43 Paris, Bibliothèque Nationale, ital. 1592, fol. 52. The list recorded the same number of six piffari and twenty trombetti as the documents concerning the trip to Florence.
44 Lubkin, G., ‘Christmas at the Court of Milan: 1466–1476’, Florence and Milan: Comparisons and Relations (Florence, 1989), pp. 257–70.Google Scholar
45 Motta, , ‘Musici alia corte’, p. 310 Google Scholar: ‘Havendo nuy d'alcuni tempi in quà pigliato delectione de musica et de canto più che de veruno altro piacere, havemo dato opera de havere cantori per fare una capella, et fin da mò havemo conducto bon numero de cantori ultramontani et da diversi paesi et cominzata una celebre et digna capella.’
46 Mantua, Archivio di Stato, Archivio Gonzaga, busta 1624, 15 April 1473; Zacharia da Pisa to Ludovico Gonzaga: ‘Questa volta io non ho che scrivere a vostra signoria per non intendersi alchuna cosa di nuova d'alchun canto. Questo ill.mo signore attende a le confessione e ale prediche. Fa predichare in castello ogni dì da domenicha in qua e fa venire quando uno predicatore e quando un'altro di questi che predicano in questa terra e fa venire molti confessori nuovi. E rasonando meco, stando ala predica, me adimandoe se vostra signoria si confesseva e comunicheria questa pasqua. Lo dissi che sì, e che l'era sua usanza di comunicarsi ala pasqua, qualle me adimandoe se la lasseria star le femine questa volta. Io respuosi che non per che non gli accade hauerle lassare non havendo ne alchuna. Sua signoria rise e disse “il Marchese ha molto più peccati de mi. Certo, certo che peccati ho io, ne ho pochissimi. Io non ho de l'altrue ne meglio quello di persona. Indebitamente sonno pomposo un pocho, non è gran peccato in un signore. Non sonno superbo. Io ho solamente il peccato de la luxuria e quello ho in tuta perfectione. Perchè Io ho adaptato in tutti quelli modi e forme chesi posse fare, siché altri peccati non ho io. Certo ne ho pochi.” Signore mio, se io havessi havuta l'autorita io haveva assolto sua excellentia havendomi fato cosi capelleta confessione.’
47 Motta, , ‘Musici alia corte’, p. 301.Google Scholar
48 On Galeazzo Maria's near-death and will see Lubkin, G. and Eiche, S., ‘The Mausoleum Plan of Galeazzo Maria Sforza’, Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz, 32 (1988), pp. 547–53.Google Scholar
49 Motta, , ‘Musici alia corte’, p. 302 Google Scholar: ‘li cantori grandi et non li picolini’.
50 On the Savoyard chapel see Bouquet, M. T., ‘La cappella musicale dei duchi di Savoia, dal 1450 al 1500’, Rivista Italiana di Musicologia, 3 (1968), pp. 233–85Google Scholar and ‘La cappella musicale dei duchi di Savoia’, Rivista Italiana di Musicologia, 5 (1970), pp. 3–36.Google Scholar On ‘Rosabella’ see Pirrotta, N., ‘Ricercare e variazioni su O rosa bella’, Musica tra Medioevo e Rinascimento (Turin, 1984), pp. 195–212.Google Scholar
51 Motta, , ‘Musici alia corte’, p. 303.Google Scholar
52 Ibid., p. 290.
53 In 1473 Galeazzo Maria was sent the order of King Alfonso's victory mass which was carefully recorded in Cicco Simonetta's diary. See Natale, A., ed., I diarii di Cicco SimoneHa (Milan, 1962), pp. 16–17 Google Scholar. In 1474 Alexander Agricola wrote to recommend the compositions of a German organist in Ferrara, Bernardo Todesco. See Sartori, , ‘Organs, Organ Builders’, p. 64 Google Scholar and Lockwood, , ‘Strategies of Music Patronage’, p. 236.Google Scholar
54 Motta, , ‘Musici alia corte’, p. 305 Google Scholar: ‘divulgandose ogni dì più la fama che v. s. vole fare una notabile et degnissima Cappella’.
55 Natale, , I diarii, pp. 128–9.Google Scholar
56 Porro, G., ‘Lettere di Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano, Archivio Storico Lombardo, 5 (1878), p. 27.Google Scholar
57 On this expansion see Lubkin, ‘The Court of Galeazzo Maria’.
58 On the financial burden the court expansion imposed see Leverotti, F., ‘Scritture finanziarie dell'età sforzesca’, Squarci d'Archivio sforzesco (Como, 1981), pp. 121–37Google Scholar and ‘La crisi finanziaria del ducato di Milano alla fine del Quattrocento’, Milano nell'età di Ludovico il Moro (Milan, 1983), pp. 585–632.Google Scholar
59 Porro, G., ‘Preventivo delle spese pel ducato di Milano nel 1476’, Archivio Storico Lombardo, 5 (1878), pp. 130–4.Google Scholar
60 Lowinsky, E., ‘Ascanio Sforza's Life, ’, p. 37.Google Scholar On Josquin in Milan see also Sartori, C., ‘Josquin des Pres, cantore del duomo di Milano, 1459–1472’, Annales Musicologiques, 4 (1956), pp. 55–83.Google Scholar
61 In 1475 Josquin was given 20 quinterns of paper ‘per un libro ch'esso ha da fare per la nostra capella’. See Porro, , ‘Lettere di Galeazzo Maria’, p. 251.Google Scholar It is perhaps significant that when Ercole was considering singers from the Milanese chapel after Galeazzo Maria's death he specifed that the recruits were to have no stabling rights. See Lockwood, , ‘Strategies of Music Patronage’, p. 246.Google Scholar
62 Milan, Archivio di Stato, Carteggio Sforzesco 909; Pietro da Oli: ‘Turcha de veluto piano morello longa et fodrata de volpe quam per fille de martore laqual sia facto alo foza franzosa et zuppone de veluto piano cremexino similiter ala franzose et aqueste oltre le altre vestimente gli hano esse facto como ali altri cantatori.’ He had also profited in the initial years from the fief of Morbio near Como in 1473, and houses in Como and in Milan. In 1475 he still enjoyed a superior status to the other singers receiving, like most of the duke's favoured courtiers, a monthly stabling allowance for three horses. The only other singers awarded this privilege were Jean Cordier and Antonio Guinati, who were allowed two horses apiece. See Morbio, C., Storie dei municipi italiani illustrate con documenti inediti, vi: Codice visconteo-sforzesco (Milan, 1846), p. 442.Google Scholar
63 Motta, , ‘Musici alla corte’, p. 303 Google Scholar: ‘havendo bona advertentia ad fargli mettere quelle parole medesime dice el prefato Abbate quanto canta Robineto’.
64 On Guinati's role in Yolanda of Savoy's choir see Bouquet, , ‘La cappella musicale’ (1968), p. 281.Google Scholar
65 It was Guinati, for example, who was told to organise a prospective trip to Rome in 1474. See Motta, , ‘Musici alia corte’, p. 316.Google Scholar
66 Ibid., pp. 515–18.
67 Ibid., pp. 528–9.
68 On Bovis see Bouquet, , ‘La cappella musicale’ (1968), p. 255.Google Scholar
69 Motta, , ‘Musici alla corte’, pp. 530–1Google Scholar: ‘Io vi mando tre canti spagnoli in nela presente interclusi, li quali certamente credo serani boni et dolci. Se ve piacerano ve ne mandarò deli altri, et si alcuno mancamento et discorectione se trovasse in dicti canti, vostra excellentia non lo voglia imputare a me che li ho scripti et notati; faciateli cantare dolcemente et sotto voce, et ben pianamente, che son certo ve piacerano.
Insuper avisando vostra Ill.ma signoria che sto molto male de la borsa che non ho un denaro ad spendere et si me ritrovo con debiti, et si non cho lo modo de satisffare et pagare alo presente ali mey creditori si non mediante lo soccurso vostro; ho de debiti circa quaranta e sei ducati in tutto. E necessario che li paghi in omni modo a questa festa di San Martino che serà quisto novembre prossimo che vene. Voglio parere homo da bene, Ill.mo signore, satisfare et pagare a chi deve havere da me et conservare la fede et lo credito, como ogni uno da bene deve fare, et etiamdio acciò che la signoria vostra non habia reprehensione da li facti mey. De una cosa me condole molto I11.mo signore de tanti piaceri et serviti che ho facti a messer l'abbè et a messere Bovis, et che alo presente me voleno rendere mal per bene. Laux deo et fiat voluntas sua in omnibus, nostro signore dio le voglie perdonare, che non hanno ragione. Ma son certo et non dubito niente che nostro signore Dio è iusto e paziente, et si fa la verita in ogni cosa. Le male lengue me hanno facto delo male assay, che so certamente me hano facto levare la mia provisione, et non fano altro ogni dì con la signoria vostra, si non martellare et boffare in le orecchie vostre et dire mal de my, et del segondo et del terzo: dio le vogle perdonare che certamente signore non hè acto de homo virtuoso et da bene de dire mal de nesuno. Ma di una cosa me conforto, che my e loro habiamo da fare con un bon maestro de scola: quando penso benill.mo signore non fo may ne sarà che inter pares non regnasset invidia. Si nuy tutti havessimo intellecto et discretione da cognoscere lo nostro ben commune, viveriamo honestamente come homini da bene, et mangiariamo lo pane de la vostra signoria in pace et con allegressa, ma me pare andamo cercando mello pano che de grano: credo che quando haveremo ben cercato per tutto, non ne trovaremo pane più saporito che quello de la signoria vostra. Ma questa maledecta invidia guasta ogni cosa. Io non credo pur ne possa credere signore che messere l'Abbà et messer Bovis siano tanti crudeli ne iniqui verso da me, che me volesseno così amassare: più presto voria havere la febre per tutto un anno, che havere solamente pensato de lor fare uno minimo despiacere, ne al minimo de la loro compagnia. Et si pur li havessi offensati in cose alcune, io le demande humilmente bona perdonanza, et si ho fallato in cosa alcuna me offero ad ogni correctione che piacerà a loro et etiam dio ala signoria vostra ala quale humilmente et de continuo me ricomando. Papie iii Julii 1473. De vostra illustrissima signoria humilie et obediente servitore che in gratia de a quella humilmente se ricomanda Rainero cantarino.’
70 The problems caused by the demand for patronage and secure income for singers was not just reserved for religious benefices as this letter reveals: Paris, Bibliothèque Nationale, ital. 1585, fol. 178; Supplica to Galeazzo Maria: ‘Illustrissimo Signore. Havendo la vostra i.s. per suagratia concesso al vostro fidelissimo servito magistro Antonio de lombardi franzoxo la cura del relogio del campanile de sancto Gotardo de Milano et expedire le lettere opportune pare che la prefata v.i.s. ad contemplatione de li vostri cantori quali postponeno la utilitate et honore de v.i.s. e risguardando ali suoy apetiti o liciti o inliciti voglia revocare decte lettere et concedere la dicta cura ad uno Antonio Balbo quale non ha afare comparatione de sufficientia con esso magistro Antonio franxoso.’
71 Motta, , ‘Musici alla corte’, pp. 516–17. He quickly took advantage of these rights, and it is tempting to think that his brother's metallurgic skills were put to use.Google Scholar
72 The books are listed in Natale, , I diarii, p. 19.Google Scholar
73 d'Adda, C., Libreria viscontea et sforzesca del Castello di Pavia (Milan, 1875), p. 134 Google Scholar: ‘Spexa de contanti per il paramenti de la Cappella del nostro Ill.mo Signore. 1472: Per libri iiii da canzone Franzese et Spagnole … d. 40. Item per lo Iibro mandato a tore d. Petro da Oli da la Ill. ma Madama de Savoya secundo il mercato ha dicto domino Petro … d. 40’.
74 Ibid., p. 128. That Galeazzo Maria had some ability to understand Spanish as well as French may be indicated by his request for ‘un Iibro che tracta delle cazze in lingua spagnola’ in 1469. See d'Adda, , Libreria viscontea, appendix, p. 57.Google Scholar
75 Ibid., p. 133.
76 The Astor Collection of Illuminated Manuscripts, Sotheby's sale catalogue, 21 June 1988, pp. 48–54.Google Scholar
77 Il codice Varia 124 della Biblioteca Reale di Torino miniato da Cristoforo de Predis (Milan, 1476), ed. Vitale-Brovarone, A. (Turin, 1987).Google Scholar
78 Milan, Archivio di Stato, Autografi 231, fasc. 4, 3 March 1473; Francesco Pagano to Galeazzo Maria Sforza: ‘Hogi me ha ritrovato l'Abé cantore per parte de la illustrissima signoria vostra el quale ma dito che gli dia per parte di quella prelibata ducati 80 per pagamento de una pace quale dice ha veduta vostra excellentia et cossi me he dato dicta pace quammodo che io gli facesse lo resurrectto secondo il dissegno quale ha veduto vostra celsitudine. Illustrissimo signore, me son miravegliato parendome non habia inteso e non di mancho ho tolta la suprascripta pace del modo del denaro ne specta a me ne gli ho modo. Prego vostra illustrissima signore me avisa quanto ho affare sopra zio. Vero è che 'l merchato è bono.’
79 Welch, , ‘Galeazzo Maria Sforza’, pp. 352–74.Google Scholar
80 The notion that this was a social division as much as a practical one is reinforced by the fact that the dog-handlers were also divided into canateri da camera and other ranks on the 1476 list.
81 Hatfield, R., ‘Cosimo de' Medici and the Chapel of his Palace’, Cosimo ‘il Vecchio’ de' Medici, 1389–1464, ed. Ames-Lewis, F. (Oxford, 1991), pp. 221–14.Google Scholar
82 Marangoni, G., ‘La cappella di Galeazzo Maria nel castello sforzesco’, Bollettino d'Arte, 1 (1921), p. 176.Google Scholar
83 On the chapel's decoration see Welch, , ‘Secular Fresco Painting’, pp. 180–4.Google Scholar
84 Ffoulkes, C. and Maiocchi, R., Vincenzo Foppa (London, 1904), p. 94.Google Scholar
85 Mantua, Archivio di Stato, Archivio Gonzaga, busta 1624, 12 September 1473; Zaccaria da Pisa to Ludovico Gonzaga: ‘Io so in quanta expectatione sta la vostra signoria per intendere del giongere qui del reverendissimo Monsignore Cardinal di San Sisto … si gionse ala piazza del castello, erano apparechiati tutti li trombetti del signore e sonando fui acompagnato in castello … e montati sopra la terraza cosi a cavallo se andoe suso in sala ove smontati se aviarono verso la camera dove allogioe vostra signoria. E prima in capo dela sala era una capella, fatta di nuovo, sopra a quella che è di sotto nela quale erano tutti li cantori di cappella, li quali tutta via cantavano Te Deum Laudamus. La capella era tutta adornata de panni di razzo, el cielo di sopra depincto, l'altare in mezo con gli ornamenti usati e così tutto il resto del ornamento d'essa capella per la quale si entra nella camera dove allogiava vostra signoria senza entrare altramente n lla sala perchè nel canton dela capella a man sinistra è fatto una bussola la qual serve a duy ussi deli quati l'uno entra in detta camera e l'altro ne l'altra camera de mano sinistra la quale è sopra ala camera del signore la quale è di sotto fodrato di asse. E vien a tenere quella e l'altra camera che glie appresso e poy quelle altre quatro camere che tenne vostra signoria che vengono essere sey in tutto. Tutte sonno benissimo apparate. Ne la sua glie il paramento di brocato d'oro biancho e le mure d'intorno coperte di razzi come prima e così l'altre camere subsequentamente.’
86 The list of the cardinal's personal entourage included ‘uno sonatore per monsignore’ while a Gaspare sonatore formed part of the general company. See Natale, , I diarii, pp. 50–3.Google Scholar On the organs see Motta, , ‘Musici alla corte’, pp. 288–9.Google Scholar
87 Corio, , Storia di Milano, iii, p. 314 Google Scholar: ‘Fu oltramodo liberalissimo, cupido di gloria e d'essere temuto. Avea caro che si potesse dire con verità che la sua cone era una delle più splendide dell'universo; era magnificentissimo di suppellettili e nel suo vivere e nella sua corte fu oltre modo splendidissimo.’
88 Lockwood (‘Strategies of Music Patronage’), for example, wrote: ‘to call him impetuous, extravagant and vain would be bland understatement’.
89 Fubini, R., ‘L'assassinio di Galeazzo Maria Sforza nelle sue circonstanze politiche’, Lorenzo de' Medici: lettere (Florence, 1977–90), ii, pp. 523–35.Google Scholar