Published online by Cambridge University Press: 14 June 2016
Ricerche e riflessioni specifiche sull'astensionismo sono di data recente, in Italia; partono, si può dire, dal 1979. Fino allora, in effetti, il comportamento astensionistico si era mantenuto entro limiti assai ristretti, e comunque del tutto simili a quelli di altri paesi in cui è previsto il voto obbligatorio per la formazione delle Camere. Il «grande balzo» lo si ha tra le elezioni del 1975–76 e quelle del 1979–80, quando i non votanti crescono percentualmente di circa il 50% (+ 53% alla Camera, +43,3% al Senato). Analogo forte incremento si registra nelle schede bianche come in quelle nulle (entrambe in progressivo calo fin dalle elezioni del 1968), che — sempre tra il 1976 e il 1979 — crescono rispettivamente del 40,7 e del 56,1% (alla Camera).
1 In precedenza, si poteva disporre — al più — di spezzoni di analisi del fenomeno in questione, rintracciabili all'interno di indagini diversamente orientate: cfr. ad es. Dogan, M. e Petracca, O.M. (a cura di), Partiti politici e strutture sociali in Italia , Milano, Comunità, 1968; Caciagli, M. e Spreafico, A. (a cura di), Un sistema politico alla prova, Bologna, Il Mulino, 1975; Parisi, A. e Pasquino, G. (a cura di), Continuità e mutamento elettorale in Italia, Bologna, Il Mulino, 1977; Mannheimer, R., Micheli, G. e Zajczyk, F., Mutamento sociale e comportamento elettorale, Milano, Angeli, 1978.Google Scholar
2 Come risulta da Lanchester, F., Il voto obbligatorio nella prospettiva comparatistica, Comunicazione al Convegno internazionale sull'astensionismo elettorale, Pavia, 7–9 gennaio 1982 (d'ora in poi: Convegno Pavia), tabella 1, p. 35: Si tenga presente che i valori sono calcolati sui totale dei voti espressi rispetto agli elettori iscritti (« astenuto » è dunque — per Lanchester — solo chi non partecipa alla votazione: cfr. p. 7).Google Scholar
3 Astenuti (non votanti). Analogo incremento percentuale si ha per le elezioni regionali, dove si passa dal 7,5 del 1970 al 7,3 del 1975 per salire poi all' 11,5 nel 1980 (i dati si riferiscono alle votazioni per le elezioni dei 15 Consigli delle Regioni a Statuto ordinario: cfr. Ghini, C., Alcune particolarità dell'astensionismo in Italia , Convegno Pavia, p. 15).Google Scholar
4 Assai consistenti anche se differenziati gli incrementi che si registrano al Senato, dove le schede bianche crescono del 25,2 e quelle nulle dell' 87,1 (sempre tra il 1976 e il 1979). Torneremo comunque più avanti sul problema delle differenze Camera-Senato.Google Scholar
Voti non validi alta Camera.
Voti non ualidi al Senato.
5 Nel 1981, i voti validi calano di circa il 10% nei comuni copoluogo (rispetto alle precedenti comunali, come alle politiche del 1979): cfr. Tinacci Mossello, M. e Bucciarelli, A., I connotati territoriali dell'astensionismo in Italia in rapporto ad alcuni fenomeni economici e politici , Convegno Pavia, p. 26 (Appendice). Nelle recentissime elezioni parziali del 6–7 giugno 1982 l'astensione (non votanti) è passata dal 12 al 15,1% (+3,1): cfr. La Nazione, 8-6-1982. Il dato è però «appesantito», dall'inserimento dei comuni a sistema maggioritario (dove, notoriamente, l'astensionismo è maggiore: cfr., su questo punto, Ghini, C., Alcune particolarità…, cit., p. 13). Se si/considerano infatti le astensioni nei principali comuni dove si è votato con il sistema proporzionale, si arriva ad un dato più contenuto (e molto differenziato territorialmente): Google Scholar
6 Forse proprio il più volte citato Convegno di Pavia (Patrocinato dalla SISE e dalla Rivista «Il Politico») è stato il primo tentativo di fare il punto sulla situazione degli studi, anche internazionali. Ma sul terreno della ricerca scientifica si stanno ormai muovendo in molti in Italia. Ricordo, tra gli altri: D'Amico, R. (sulla Sicilia), Berlucchi, E. (Brescia), Avallone, F. e altri (Roma), Gangemi, G. (Lombardia e Sicilia), Casiccia, A. (Asti), Carli Sardi, L. (Siena), D'Agostino, G. e altri (Napoli), De Mucci, R. (Roma), Mannheimer, R. (Milano), Corbetta, P. e Schadee, H. (su otto città), Martinotti, G. (sulle 325 maggiori città). È infine in corso un'ampia ricerca da parte dell'Istituto Cattaneo di Bologna.Google Scholar
7 Per un chiarimento su questo punto, mi permetto di rimandare al mio I giovani e la crisi del lavoro , Firenze, Opera Universitaria, 1982, capp. 1 e 2.Google Scholar
8 Che sono anche limiti temporali: ci si interroga soprattutto, cioè, sull'astensionismo giovanile nella seconda metà degli anni settanta.Google Scholar
9 Considero provvisoriamente «astensione» anche il voto bianco e nullo (a meno che non sia diversamente chiarito). La maggioranza degli studiosi nega, con argomentazioni di vario tipo, la possibilità di questo eguagliamento: a mio parere, si tratta di argomentazioni oggi assai meno valide di ieri. Per ora, richiamo soltanto i dati riportati alle note (3) e (4), che — con il parallelo contemporaneo aumento, a partire dal 1976, di astensioni, voto bianco e voto nullo — mi sembrano portare almeno un sostegno statistico a questa sostanziale equiparazione: ritornerò comunque, più avanti, su questo problema.Google Scholar
10 Astensionismo medio in alcuni paesi di democrazia pluralista. Google Scholar
11 Di qui in avanti, se non altrimenti specificato, utilizzerò in maniera estensiva le espressioni «comportamento di voto», «comportamento elettorale», e simili, comprendendovi anche l'astensionismo.Google Scholar
12 Parisi, A., Mobilità non significa movimento , in «il Mulino», n. 265, sett.-ott. 1979, p. 664.Google Scholar
13 Cfr., in proposito, Giovannini, P. e Trigilia, C., Basi economico-sociali della subcultura e comportamento politico: ipotesi di ricerca , in «Quaderni dell'Osservatorio elettorale», n. 4, dic. 1978, p. 7 ss.Google Scholar
14 Sani, G., Ricambio elettorale, mutamento sociale e preferenze politiche , in Graziano, L. e Tarrow, S. (a cura di), La crisi italiana , Torino, Einaudi, 1979, pp. 314–315.Google Scholar
15 Si veda Sani, G., Generations and Politics in Italy, relazione presentata al Seminario sulla crisi italiana, Fondazione Luigi Einaudi, Torino, 24–27 marzo 1977, p. 41.Google Scholar
16 Cfr. ibidem , p. 48.Google Scholar
17 Parisi, A. e Pasquino, G., 20 giugno: struttura politica e comportamento elettorale , in Parisi, e Pasquino, , Continuità e mutamento elettorale in Italia , cit., pp. 26–27.Google Scholar
18 Per una recente rassegna di studi e ricerche — anche italiani — cfr. l'antologia a cura di Giovannini, D., Identità personale. Teoria e ricerca , Bologna, Zanichelli, 1979 (in particolare, il saggio di Paolicchi, P., Immagine di sé e condizione adolescenziale).Google Scholar
19 Vedi in proposito, Converse, Ph., The Dynamics of Party Support , Beverly Hills, Sage Publications, 1976, spec. pp. 154–155; ma anche i già citati saggi di Sani.Google Scholar
20 Ci si rifà qui all'ipotesi del «metabolismo demografico» di Ryder, N.B., The Cohort and a Concept in the Study of Social Change , in «American Sociological Review», 1965, n. 4, pp. 843–861.Google Scholar
21 Cfr. Sani, , Generations and Politics in Italy , cit., pp. 20–24.Google Scholar
22 Benedetti, P. (a cura di), I giovani e la politica , Milano, Angeli, 1974, pp. 33–34.Google Scholar
23 Benedetti si rifà in particolare agli studi di Gregoretti, P., Tellia, B. e Cobalti, A., Il comportamento elettorale dei giovani , Roma, ISVET, 1972.Google Scholar
24 Cfr. ancora Benedetti, , op. cit., p. 36; ma anche Traniello, F., Giovani e politica , in AA.VV., Il mondo giovanile , Torino, Stampatori, 1979, pp. 16–17.Google Scholar
25 Traniello, , op. cit. , p. 16.Google Scholar
26 Introduzione a Mobilità senza movimento. Le elezioni del 3 giugno 1979 , a cura di Parisi, A., Bologna, Il Mulino, 1980, p. 7.Google Scholar
27 Per tutti, vedi Dogan, M., Confutazione di un metodo di analisi del «voto giovanile» , in Dogan, e Petrarca, , op. cit. , pp. 481–488; e, più recentemente, Amyot, G., Voto giovanile e voto differenziato nelle ultime elezioni italiane, in «Rivista italiana di Scienza Politica», 1980, n. 3, pp. 474–483.Google Scholar
28 Vedi, ad esempio, Rossi, M., Veri sconfitti e finti vincitori: DC e centrodestra , in «il Mulino», n. 265, 1979, p. 674, spec. nota 7.Google Scholar
29 Si veda più avanti su questo punto e i dati riportati nelle note (3) e (4).Google Scholar
30 I calcoli relativi sono stati effettuati, per semplicità, sui collegi elettorali di Torino-Novara-Vercelli, Genova-Imperia-La Spezia-Savona, Milano-Pavia (per il Nord-Ovest) e di Napoli-Caserta, Bari-Foggia, Catanzaro-Cosenza-Reggio di Calabria (per il Sud); del Senato si sono considerati i dati relativi a Piemonte, Lombardia e Liguria (per il Nord-Ovest) e quelli di Campania, Puglia e Calabria (per il Sud).Google Scholar
31 Risultati elettorali ed evoluzione del sistema partitico , in Caciagli, e Spreafico, (a cura di), Un sistema politico alla prova , cit., p. 33.Google Scholar
32 Quest'ultima considerazione, in particolare, si potrebbe estendere anche ai giovani astensionisti, di cui si è spesso sottolineato il più alto grado di mobilità territoriale come fattore ostativo della partecipazione al voto: cfr. ad es. Parisi, A., Mobilità non significa movimento , cit., p. 656.Google Scholar
33 Sia detto per inciso, questo appare uno dei dati che rende assai meno persuasiva, da più punti di vista, l'obiezione di chi addebita in parte maggiore o minore la forte crescita astensionistica dal 1979 agli effetti della legge Moschini-Armella del 7 febbraio 1979, n. 40, con l'iscrizione d'ufficio nelle liste elettorali di cittadini italiani residenti all'estero (cfr. Parisi, , Mobilità non significa movimento , cit., p. 656; La Mesa, U., Considerazioni utili ai fini della quantificazione del fenomeno dell'astensionismo elettorale in Italia, Convegno Pavia, p. 2 ss.): in generale, perché allora la crescita dovrebbe essere in gran parte concentrata nelle regioni d'emigrazione (cosa che non è); in particolare (per l'astensionismo giovanile) perché — essendo probabilmente i residenti all'estero in buona misura di età superiore ai 25 anni (cfr. Rossi, op. cit., pp. 683–684) — avrebbe dovuto essere il Senato a conoscere incrementi più consistenti.Google Scholar
34 Cfr. ancora i dati delle note (3) e (4).Google Scholar
35 La Camera — lo abbiamo visto — conosce tra il 1976 e il 1979 incrementi percentuali più consistenti del Senato sia per gli astenuti (+53,0 contro +43,3) che per le schede bianche (+40,7 contro +25,2); mentre per le schede nulle è il Senato che sopravanza nettamente la Camera (+87,1 contro +56,1).Google Scholar
36 Cfr. Sani, G., Canali di comunicazione politica e orientamenti dell'elettorato , in «Rivista Italiana di Scienza Politica», 1974, n. 2, pp. 379–382.Google Scholar
37 Sani, G., Political Traditions as Contextual Variables: Partisanship in Italy , in «American Journal of Political Science», 1976, n. 3, pp. 375–405.Google Scholar
38 Cfr. Parisi, e Pasquino, , 20 giugno: struttura politica e comportamento elettorale , cit., pp. 26–27.Google Scholar
39 Si veda Tronti, M., Soggetti, crisi, potere , Bologna, Cappelli, 1980, pp. 37–45.Google Scholar
40 Bettin, G., Politica e giovinezza: indizi e frammenti di un'altra esperienza , in Guizzardi, G. e Severino, S. (a cura di), La società italiana: crisi di un sistema , Milano, Angeli, 1980, p. 390.Google Scholar
41 In questi termini si pronuncia Parisi, Mobilità non significa movimento , cit., p. 663.Google Scholar
42 Cfr. Generations and Politics in Italy , cit., p. 48 s.Google Scholar
43 La ricerca di Marradi è del 1975: viene richiamata in Sani, , Ricambio elettorale, mutamenti sociali e preferenze politiche , cit., p. 311.Google Scholar
44 Si veda Ricolfi, L. e Sciolla, L., Senza padri né maestri , Bari, De Donato, 1980.Google Scholar
45 Dove può presentarsi anche in forma spuria, accompagnata da lontane ascendenze ideologiche, di rifiuto degli strumenti della democrazia parlamentare.Google Scholar
46 Cfr. Parisi, A. e Pasquino, G., Relazione partiti-elettori e tipi di voto , in Parisi, e Pasquino, , Continuità e mutamento elettorale in Italia , cit., pp. 219–220; degli stessi autori, 20 giugno: struttura politica e comportamento elettorale, cit., p. 22; infine, si veda la comunicazione di Weber, M. al Convegno Pavia, Feminine Electoral Abstentionism in Italy, pp. 3–5.Google Scholar
47 Si veda ad es. Avallone, F. e al., Un tentativo di analisi del comportamento elettorale astensionista , Comunicazione al Convegno Italiano di Sociologia, Roma, 17 ottobre 1981, p. 8 ss.Google Scholar
48 Vedi, in proposito, le osservazioni di Mannheimer, R., sulla diffusione del c.d. alienated voter in tutta Europa e specialmente nei Paesi nordici ( Un'analisi elettorale del calo comunista , in «il Mulino», n. 265, 1979, p. 705).Google Scholar
49 Cfr. Sani, G., L'immagine dei partiti nell'elettorato , in Caciagli, e Spreafico, (a cura di), Un sistema politico alla prova , cit., p. 94.Google Scholar
50 Bettin, , Politica e giovinezza …, cit., p. 386.Google Scholar
51 Per l'approfondimento di alcune di queste tematiche, cfr. il recente numero monografico di «Inchiesta» ( Giovani, una vecchia storia ), n. 54, nov.-dic. 1981, in part. gli interventi di Cavalli, A., Ricolfi, L. e Sciolla, L., Benvenuto, S. e Scartezzini, R. Google Scholar
52 Per tutti, vedi Parisi, e Pasquino, , 20 giugno: struttura politica e comportamento elettorale , cit., pp. 24–26.Google Scholar
53 Lo dimostrano assai bene, ad esempio, le analisi di Corbetta, P.G., Novità e interesse del voto del 3 giugno: analisi dei flussi elettorali , in «Il Mulino», n. 265, 1979, in part. pp. 727–744; e di Mannheimer, Un'analisi elettorale del calo comunista, cit., spec. pp. 705–708.Google Scholar
54 Si veda Calvi, G., Valori e stili di vita degli italiani , Milano, ISEDI, 1977.Google Scholar
55 Cfr. Parisi, e Pasquino, , 20 giugno: struttura politica e comportamento elettorale , cit., p. 26; Amyot, , op. cit., p. 472.Google Scholar
56 Amyot, , op. cit., tabb. 1–2, pp. 473–474.Google Scholar
57 Cfr. Parisi, e Pasquino, , Relazione partiti-elettori e tipi di voto , cit., p. 235.Google Scholar
58 Si è mosso su questo terreno, ad esempio, Avallone, F. (cfr. Dinamica psico-sociale del comportamento elettorale astensionista , comunicazione al Convegno su «Biografia, storia e società», Roma, 3–5 novembre 1981).Google Scholar
59 Come lo chiama Corbetta, , op. cit. , p. 728.Google Scholar
60 Ad es., Parisi, , Mobilità non significa movimento , cit., p. 664.Google Scholar