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Published online by Cambridge University Press: 14 June 2016
La carriera dei dirigenti di partito è stata spesso considerata come una progressione o un passaggio da cariche a livelli organizzativi inferiori a cariche a livelli superiori. Ma il termine « carriera » denota anche una certa stabilità della occupazione o professione svolta, ed esso si può applicare, almeno per una certa parte del personale dirigente, come vedremo subito, anche in questa seconda accezione. In questo articolo, ci occuperemo dapprima delle professioni prevalentemente esercitate dai dirigenti, concentreremo poi la attenzione sul fenomeno della professionalizzazione e sul ruolo svolto dai dirigenti che si occupano solo di politica, e toccheremo, da ultimo, il tema del partito come veicolo di mobilità sociale.
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2. Si veda il suo saggio Dove va il Parlamento? , in Sartori, G. et al., Il Parlamento italiano, 1946-1963, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1963, pp. 281–386.Google Scholar
3. Si vedano i dati concernenti molte assemblee rappresentative presentati da Patterson, S. C., Comparative Legislative Behavior , in « Midwest Journal of Political Science », XII (1968), p. 605, tabella 3.Google Scholar
4. Una analisi accurata della sovrarappresentanza di persone dotate di competenze giuridiche si trova in Eulau, H. e Sprague, J., Lawyers in Politics, Indianapolis, Bobbs-Merrill, 1964.Google Scholar
5. Galli, G., L'influenza dell'organizzazione partitica sul voto , in « Rassegna Italiana di Sociologia », XIII (1972), pp. 149–169; e Il comportamento elettorale in Italia, a cura di G. Galli, Bologna, Il Mulino, 1968.Google Scholar
6. Un esempio si può trovare nella strategia proposta da Secchia per l'attività del PCI nel Meridione. « Secchia pose l'accento sull'opportunità di un aiuto “dall'esterno”. Si trattava in sostanza di utilizzare appieno la forza delle grandi organizzazioni del Nord e del Centro, mettendola in parte al servizio del Mezzogiorno. Il problema non poteva venire risolto con “vere e proprie trasmigrazioni di quadri in modo permanente”, ma vennero date direttive per l'invio per alcuni mesi presso le federazioni piú bisognose di aiuto di “costruttori”, cioè di quadri qualificati e provvisti di esperienze nel settore organizzativo. Questo programma venne realizzato nel corso del 1952 e nell'insieme vennero inviati nel Mezzogiorno o dall'organizzazione centrale del partito o direttamente da federazioni dell'Italia centro-settentrionale circa 500 costruttori ». Cfr. Sani, G., Le strutture organizzative del PCI e della DC, 1945-1963 , in L'organizzazione partitica del PCI e della DC, a cura di Poggi, G., Bologna, Il Mulino, 1968, p. 65.Google Scholar
7. Sani, G., Profilo dei dirigenti di partito, cit.Google Scholar