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Published online by Cambridge University Press: 17 July 2018
Il progetto teorico della scuola della public choice è spesso presentato come tentativo di rifondazione dell'economia politica, vale a dire di un approccio ai fenomeni economici che assuma come rilevante per l'analisi la loro valenza politica. L'operazione risponde ad un'esigenza reale e largamente avvertita. Si tratta d'uscire dall'impasse cui ha condotto la costruzione di una «scienza economica» fondata sull'ipotesi di chiusura della frontiera del sistema economico; una scienza, in altre parole, che si propone d'isolare dei fatti economici e di studiarli a prescindere dai loro legami con l'insieme delle dinamiche sociali. L'analisi della metodologia della public choice rivela tuttavia che il percorso seguito non è quello dell'apertura del sistema economico all'interazione con il sistema politico; la frontiera dell'economico – che rimane rigidamente chiusa – viene semplicemente allargata dalle analisi della public choice sino a costituire la scelta politica in oggetto di studio della scienza economica. L'apertura del sistema economico dovrebbe spingere a considerare l'effetto sull'evoluzione delle variabili economiche di processi governati da logiche diverse da quella dell'accumulazione economica o della massimizzazione dell'utilità, ma nei lavori della public choice è vero l'opposto: i processi politici sono analizzati proprio a partire dalla logica che definisce il sistema economico, e la scelta politica viene studiata esattamente come un fatto economico.
The article investigates public choice models for the analysis of political cycles as efforts in re-founding a genuine political economy. It classifies political cycles models according to two criteria: the «ends of government» and the rationality and information structure of voters. A closed review of the hypotheses guiding rational models reveals the heuristic limits of the approach. A genuine political economy should consider the consequences of processes governed by a political logic, which is intrinsically different from that of economic accumulation or utility maximisation. Rather than a re-foundation of political economy, in the case of public choice analysis one should speak of a widening of the realm of economics.