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L'ISTITUZIONALIZZAZIONE DEL GOVERNO

Published online by Cambridge University Press:  14 June 2016

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Introduzione

Il concetto di istituzionalizzazione continua ad avere un'accoglienza difficile negli studi politologici. Da Bentley a Easton, la scienza politica si è sviluppata contrapponendo la politica come processo alla politica come stato, e non v'è dubbio che le istituzioni rafforzino il versante strutturale di questa dicotomia. Parlare di istituzioni in scienza politica pone l'accento sul fatto che i comportamenti tendono a cristallizzarsi, le azioni si oggettivizzano. Fino a risollevare il vecchio dubbio che le istituzioni obbediscano a una propria logica autonoma, tant'è che gli analisti delle politiche pubbliche sono tornati a chiedersi «perché la forma dovrebbe seguire la funzione». In America, si è cominciato a parlare di «new institutionalism» per richiamare l'attenzione sulla perdurante importanza dei fattori organizzativi nella vita politica. In contrasto con gli assunti behavioristi, «la maggior parte degli attori principali nei moderni sistemi economici e politici sono organizzazioni formali, e le istituzioni della legge e della burocrazia occupano un ruolo dominante nella vita contemporanea». Il tentativo di Huntington, alla fine degli anni sessanta, di fondare sul concetto di istituzionalizzazione una teoria empirica dello sviluppo politico sembra dunque approdato alla riscoperta delle istituzioni come gabbia del mutamento.

Type
Saggi
Copyright
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References

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7 Vedi le critiche a questi orientamenti nella disamina di Lowi, T.J., The End of Liberalism , New York, Norton, 1969 e The Personal President, Ithaca, Cornell University Press, 1985 Google Scholar

8 Cfr. l'Introduzione di G. Urbani a questo fascicolo.Google Scholar

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10 Mortati, C., Note introduttive a uno studio sui partiti politici nell'ordinamento italiano , in Scritti in memoria di V.E. Orlando , vol. II, Padova, 1957, p. 138. Questa, ed altre citazioni che seguono, sono tratte dallo studio di S. Gambino su Partiti e forma di governo, Napoli, Liguori, 1977.Google Scholar

11 Op. cit. , p. 114.Google Scholar

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15 Uso qui la locuzione italiana: la formula party government è stata spesso adoperata nella tradizione anglosassone per indicare una netta separazione tra partiti ed esecutivo, ciascuno custode dell'autonomia della propria sfera di intervento. Col risultato di riproporre nell'analisi del governo di partito proprio quegli schemi prescrittivi che si dovrebbero abbandonare. Cfr. Schattschneider, E.E., Party Government , New York, Ferrar and Rinehart, 1944; Epstein, L.D., Political Parties in Western Democracies, New Brunswick, Transaction, 1980; e Di Palma, G., Governo dei partiti e riproducibilità democratica, in «Rivista Italiana di Scienza Politica», XII (1983), Per una diversa impostazione dell'analisi del party government, cfr. Rose, R., The Variability of Party Government: A Theoretical and Empirical Critique, in «Political Studies», XVII (1969).Google Scholar

16 Cfr. Taylor, C.L. (ed.), Why Governments Grow , London, Sage 1983 e Rose, R., Understanding Big Government, London, Sage, 1984.Google Scholar

17 Vedi la trattazione di Giannini delle trasformazioni dello stato borghese in stato pluriclasse, Il pubblico potere , Bologna, Il Mulino, 1986.Google Scholar

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19 Cfr. Rose, R., The Problem of Party Government , London, MacMillan, 1974.CrossRefGoogle Scholar

20 Ivi, pp. 337 ss. E sono infatti sempre più frequenti, negli ultimi anni, le analisi che cercano di misurare in che consista l'impatto effettivo dei partiti sull'azione di governo, e se in definitiva si possa ancora dire che «i partiti contano»: Cfr., Castles, F., (ed.), The Impact of Parties , London, Sage, 1983; Von Beyme, K., Do Parties Matter? The Impact of Parties on the Key Decisions in the Political System, in «Government and Opposition», XIX, (1984).Google Scholar

21 Cfr. Pizzorno, A., Elementi di uno schema teorico con riferimento ai partiti politici in Italia , in Sivini, G. (a cura di), Partiti e partecipazione politica in Italia , Milano, Giuffrè, 1972.Google Scholar

22 Cfr. Katz, R., Party Government: A Rationalistic Conception , in Castles, F. e Wildenmann, R. (eds.), Visions and Realities of Party Government , Berlino, De Gruyter.Google Scholar

23 Cassese, S., Esiste un governo in Italia? , Roma, Officina, 1980, p. 21.Google Scholar

24 Cfr. Ristuccia, S., (a cura di), L'istituzione governo - analisi e prospettive , Milano, Comunità, 1977; Spagna Musso, E., (a cura di), Costituzione e struttura del governo - il problema della Presidenza del Consiglio, Padova, Cedam, 1979; Cheli, E., Costituzione e sviluppo delle istituzioni in Italia, Bologna, Il Mulino, 1980; Ristuccia, S., Amministrare e governare - Governo, Parlamento, Amministrazione nella crisi del sistema politico, Roma, Officina, 1980; Urbani, G., Come migliorare gli attuali meccanismi (e rendimenti) di governo, in «Rivista Italiana di Scienza Politica», XIV, (1984).Google Scholar

25 Cfr. Rodotà, S., La circolazione delle informazioni nell'apparato di governo , in Ristuccia, F., L'istituzione …, cit.Google Scholar

26 Cfr. Lijphart, A., Democracies - Patterns of Majoritarian and Consensus Government in Twenty-One Countries , New Haven, Yale Un. Pr., 1984.CrossRefGoogle Scholar

27 Cfr. Blondel, J., The Organization of Governments - A Comparative Analysis of Governmental Structures , London, Sage, 1982.Google Scholar

28 Cfr. Burch, M., The British Cabinet: A Residual Executive? , ECPR, Goeteborg, 1986, mimeo.Google Scholar

29 Cfr. Sanders, D. e Herman, V., The Stability and Survival of Governments in Western Democracies , in «Acta Politica», XII (1977), luglio.Google Scholar

30 Vedi il fascicolo monografico di «Comparative Political Studies», XVII (1984), luglio, e in particolare i due saggi di Lijphart, A., A Note on The Meaning of Cabinet Durability e Measures of Cabinet Durability. A Conceptual and Empirical Framework. Google Scholar

31 Cfr. Blondel, J., Government Ministers in the Contemporary World , London, Sage, 1985.Google Scholar

32 Dogan, M., How to Become a Cabinet Minister in France, Career Pathways, 1970-1980 , in «Comparative Politics», XII (1979), p. 17.Google Scholar

33 Cfr. Calise, M. e Mannheimer, R., Governanti in Italia - un trentennio repubblicano , Bologna, Il Mulino, 1982.Google Scholar

34 Cfr. Willson, F.M.G., The Routes of Entry of New Members of the British Cabinet, 1868-1958, in «Political Studies», VII, (1959); Eliassen, K.A., The Selection of Cabinet Ministers in Denmark and Norway, IPSA, XIIth World Congress, Rio de Janeiro, mimeo; Blondel, J., Government Ministers …, cit., e Dogan, M., Filières pour devenir ministre: de Thiers à Mitterand, in «Pouvoirs», n. 36, 1986.Google Scholar

35 Cfr. Pizzorno, A., I ceti medi nei meccanismi del consenso , in Cavazza, F.L. e Graubard, S.R., Il caso italiano , Milano, Garzanti, 1974.Google Scholar

36 Cfr. Parisi, A. e Pasquino, G., Relazioni partiti-elettori e tipi di voto , in Parisi, A. e Pasquino, G. (a cura di), Continuità e mutamento elettorale in Italia , Bologna, Il Mulino, 1977; e Katz, R., Preference Voting in Italy: Votes of Opinion, Belonging and Exchange, in «Comparative Political Studies», di prossima pubblicazione.Google Scholar

37 Mi riferisco alla tipologia elaborata da Lowi, T. in Four Systems of Policy, Politics and Choice , in «Public Administration Review», (1972), n. 4; vedi anche Regonini, G., Le politiche sociali in Italia: metodi di analisi, «Rivista italiana di Scienza Politica», XV (1985).Google Scholar

38 Cfr. Rose, R., The Problem …, cit. Fra i pochi inquadramenti del problema con al centro il rapporto tra i partiti e burocrazia pubblica, v. Shefter, M., Party and Patronage: Germany, England and Italy , in «Politics and Society», 1977, n. 4, e Freddi, G., Burocratic Rationality and the Prospect for Party Government , in Castles, F. e Wildenmann, R. (eds.), Visions …, cit.Google Scholar

39 È questa la nota tesi di Cassese, tra i pochi ad avere dedicato al tema analisi circostanziate: vedi, tra le altre, La formazione dello stato amministrativo , Milano, Giuffrè, 1974; un quadro più sistematico emerge dall'ampia ricerca ISAP su «Partiti e amministrazione pubblica», coordinata da Franco Cazzola, in corso di pubblicazione.Google Scholar

40 Cfr. Calise, M. e Mannheimer, R., Governanti in Italia , cit., pp. 2768.Google Scholar

41 Cfr. Miglio, G., Le contraddizioni interne del sistema parlamentare-integrale , in «Rivista Italiana di Scienza Politica», XIV, (1984).Google Scholar

42 Ancor più che all'esperienza dei governi di solidarietà nazionale conviene riferirsi alla collaborazione nel processo di produzione legislativa descritta già molto prima da Cazzola, F., Governo e opposizione nel Parlamento italiano , Milano, Giuffrè, 1974.Google Scholar

43 In una letteratura molto ampia, mi limito a richiamare il fascicolo monografico di «Quaderni Costituzionali», I (1981).Google Scholar

44 Cfr. Cazzola, F. e Morisi, M., L'alluvione dei decreti , Milano, Giuffrè, 1980 e Motta, R., L'attività legislativa dei governi, in «Rivista Italiana di Scienza Politica», XV (1985).Google Scholar

45 Cassese, S., Esiste …, cit., p. 33.Google Scholar

46 Cfr. Farneti, P., Il sistema dei partiti in Italia, 1946-1979 , Bologna, Il Mulino, 1983.Google Scholar

47 Riprendo qui l'interpretazione di Daalder, H., The Comparative Study of European Parties and Party Systems: An Overview , in Daalder, H. e Mair, P. (eds.), Western European Party Systems - Continuity and Change , London, Sage, 1983, pp. 12–5.Google Scholar

48 La citazione è tratta da Gambino, S., op. cit. , p. 72, che riprende una tesi di Lavagna, C., Maggioranza al governo e maggioranze parlamentari , in «Politica del Diritto», 1974, n. 6.Google Scholar

49 Cfr. Blondel, J., The Organization …, cit. Il profilo costituzionale del Consiglio di Gabinetto è ricostruito da Calandra, P., Il Governo della Repubblica , Bologna, Il Mulino, 1986, pp. 140–2.Google Scholar

50 Cfr. Calise, M. e Mannheimer, R., Come cambiano i governanti di partito , in «Rivista Italiana di Scienza Politica», XVI (1986).Google Scholar

51 Vedi le proposte di operazionalizzazione da ultimo avanzate in Blondel, J., Government Ministers, cit.Google Scholar

52 Cfr. Dogan, M., La Selection des Ministres en Italie - Dix Régies Non-Ecrites , in «International Political Science Review» II (1981).Google Scholar

53 Cfr. Bakema, W. e Secker, I., The Netherlands: Expertise and Ministerial Career , ECPR, Goeteborg, 1986, mimeo; D. Gaxie, Immuables et changeants: les ministres de la Ve République, in «Pouvoirs», (1986), n. 36; Kataoka, H., A Cabinet Structure and Decision Making: A Case From Japan, ECPR, Goeteborg, 1986, mimeo; Hess, S., Reorganizing the Presidency, Washington, The Brookings, 1976.Google Scholar

54 Sul ruolo del Mezzogiorno come catalizzatore del processo di centralizzazione nella formazione dello stato unitario, cfr. Ragionieri, E., Politica e amministrazione nello stato unitario , in Ragionieri, E., Politica e Amministrazione nella storia dell'Italia unita , Roma, Editori Riuniti, 1979.Google Scholar

55 Cfr. Caciagli, M. (a cura di), Democrazia Cristiana e potere nel Mezzogiorno , Firenze, Guaraldi, 1977; Calise, M., Il sistema DC - mediazione e conflitto nelle campagne democristiane, Bari, De Donato, 1978; Cazzola, F. (a cura di), Anatomia del potere DC, Bari, De Donato, 1979; Graziano, L., Clientelismo e sistema politico, Milano, Angeli, 1980; Chubb, J., Patronage, Power and Politics in Southern Italy, Cambridge, Cambridge Un. Pr., 1982.Google Scholar

56 Cfr. Pasquino, G., La complessità della politica , Bari, Laterza, 1985; Pizzorno, A., Il sistema pluralistico della rappresentanza , in Berger, S. (a cura di), L'organizzazione degli interessi nell'Europa occidentale, Bologna, Il Mulino, 1983 e Alle origine della politica assoluta, in «Quaderni di Sociologia», XXXII (1986), n. 6.Google Scholar

57 Cfr. Bobbio, N., Virtù di una democrazia mediocre , «La Stampa», 18.5.1986.Google Scholar