Published online by Cambridge University Press: 24 July 2017
This paper provides an empirical analysis of the result of the referendum on constitutional reform held in Italy on 4 December 2016. The votes against (59.1%) won by a significant margin, with an unexpectedly high turnout at the polls and more than 33 million citizens voting. Using as a point of departure the polls carried out prior to and following the referendum, in which Italians said they were essentially in favour of the reform proposed by the prime minister, the essay focuses on the mistakes made by Matteo Renzi that discouraged Italians from voting Yes. These touch on all aspects of the referendum: 1) the parliamentary process, 2) its combination with electoral law, 3) institutional communication, and 4) his political analysis and strategic approach. The final section evaluates the effects of the referendum result on the Italian political system, emphasising the setback to reformism and the strengthening of the anti-system parties that support leaving the Euro (in particular the Movimento 5 Stelle).
L’articolo analizza empiricamente il risultato del referendum costituzionale che si è svolto in Italia il 4 dicembre 2016, in cui hanno prevalso nettamente i voti contrari (59,1%) con un’affluenza alle urne inaspettatamente elevata, che ha visto recarsi alle urne oltre 33 milioni di cittadini. Prendendo spunto dai sondaggi precedenti e successivi al referendum, in cui gli italiani si dicevano sostanzialmente favorevoli alla riforma proposta dal premier, il saggio focalizza l’attenzione sugli errori commessi da Matteo Renzi – relativi a ogni aspetto della vicenda referendaria: 1) iter parlamentare, 2) combinazione con la legge elettorale, 3) comunicazione istituzionale, 4) analisi politica e linea strategica – che ha così disincentivato gli italiani dal votare Sì. Nella parte finale vengono valutati gli effetti del risultato referendario sul sistema politico italiano, sottolineando la battuta d’arresto del riformismo e il rafforzamento delle forze politiche anti-sistema, favorevoli all’uscita dall’Euro (fra questi soprattutto il Movimento 5 Stelle).