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Published online by Cambridge University Press: 23 October 2018
When the Italian army breached the Aurelian walls at Porta Pia in 1870 and Rome was seized from the pope, the city could not have been more unlike a contemporary European capital city. In the years after it became Italy’s capital, Rome underwent a process of radical urban renewal. This article, focusing on the creation of a new neighbourhood in Prati di Castello – the area north-east of the Vatican – frames Rome’s transformation as part of the ‘culture wars’ between the Church and the new Italian state. The decision to postpone the creation of the new district in Prati until the 1880s and the way it was then carried out reflect the wider shift of Italian politics from Cavour’s notion of ‘a free Church in a free State’ to the more combative anticlericalism of the Left after 1876. Against this background, Prati emerged as a political landscape in which competing powers articulated their aspirations and values, negotiated their respective authorities, and transmitted political ideas.
Al momento dell’ingresso delle truppe italiane a Porta Pia nel 1870, Roma era profondamente diversa da altre capitali europee. Di conseguenza, negli anni successivi la città andò incontro a un radicale processo di espansione e riassetto urbano. Il presente articolo, che indaga la creazione di un nuovo quartiere nell’area di Prati di Castello, a nordest del Vaticano, situa l’urbanizzazione di Roma dopo il 1870 nel quadro dello scontro culturale tra la Chiesa e il neonato Stato italiano. La decisione di posporre la creazione del nuovo distretto in Prati fino agli anni Ottanta e il modo in cui tale decisione fu poi portata a termine testimoniano del più ampio passaggio della cultura politica italiana dal cavouriano ‘libera Chiesa in libero Stato’ all’anticlericalismo militante e aggressivo della Sinistra storica. Su questo sfondo, Prati emerge come un ‘paesaggio politico’, attraverso il quale poteri tra loro in competizione poterono articolare i propri valori, negoziare le rispettive autorità e veicolare le proprie idee politiche.