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Published online by Cambridge University Press: 14 February 2019
Italian anti-fascists started to emigrate from the moment that Mussolini seized power. These émigrés, or fuorusciti, tried to organise themselves to put an end to Mussolini’s regime, but found themselves confronting a number of unexpected difficulties in their host countries. Among them, Giustiza e Libertà (GL) was one of the most active organisations. One of the problems they had to face was the issue of how best to deal with their hosts without compromising their integrity as Italians, and as patriots. The case of Paolo Vittorelli (Raffaele Battino), who is the subject of this article, presents a clear case study of this issue and shows how close collaboration between Italian anti-fascists and western democracies (in this case, the United Kingdom) was hindered by ideological problems. The study of such episodes helps us to shed light not only on the mentality of the GL émigrés, but also on the way the Italian Resistance would later approach the issue of working together with the Allies during the Italian campaign of 1943–1945.
L’emigrazione antifascista italiana verso vari paesi iniziò con la presa del potere da parte di Mussolini. Questi emigrati, i cosiddetti fuorusciti, tentarono di organizzarsi per porre fine al regime mussoliniano e, particolarmente attivi in questo senso furono i membri dell’organizzazione Giustizia e Libertà (GL). Tuttavia, i fuorusciti si ritrovarono a dover far fronte a varie difficoltà nei paesi che li ospitavana. Uno dei vari problemi che dovettero affontare fu la decisione di come rapportarsi con i loro paesi ospiti, senza compromettere la loro integrità come italiani e come patrioti. L’esperienza di Paolo Vittorelli (Raffeale Battino) in Egitto, che è oggetto di questo articolo, presenta un caso-studio di questa problematica e mostra come una cooperazione più stretta tra le democrazie occidentali (in questo caso il Regno Unito) e gli antifascisti italiani fu compromessa da motivazioni ideologiche. Lo studio di episodi come questo può aiutare a far luce non solo sulla mentalità che permeava l’emigrazone italiana appartenente a GL, ma anche sul modo in cui, più tardi, la Resistenza italiana avrebbe affrontato il problema della cooperarazione con gli Alleati durante la campagna d’Italia (1943-1945).