Nonostante un notevole numero di recenti scavi e ricerche, la visione generalmente accettata dell'architettura della Roma alto medievale resta quella di Richard Krautheimer. Il suo quadro ciclico consiste di una serie di fasi distinte che vanno dalla ‘basilica costantiniana a forma di T’, attraverso il ‘rinascimento sistino’ della metà del quinto secolo, al periodo bizantino del sesto e dell'inizio del settimo secolo, seguito dalla ‘Dark Age’ della durata di un secolo, ed infine, dal tardo ottavo secolo, il ‘rinascimento carolingio’. L'architettura del decimo secolo resta sconosciuta. Un chiaro contrasto viene delineato tra le tendenze occidentali e classicizzanti e quelle bizantine, tipicamente orientali, ed anche tra la minima attività dei periodi 640-772 e 860-1000 — le due dark ages — e la prolifica attività costruttiva del periodo carolingio. Quest'articolo fornisce dati sulle costruzioni del periodo, finora trascurato, delle due dark ages. Un corpus di chiese è presentato; questo si basa in parte su una nuova lettura delle notizie costruttive del Liber Pontificalis (640–772), ed anche sulle variegate ma scarse informazioni storiche sulle chiese del decimo secolo, così come sulle descrizioni degli oramai scomparsi palazzi del sedicesimo secolo e dei periodi successivi. Molte nuove informazioni derivanti da rilevamenti e recenti ricerche archeologiche viene presentata per specifici monumenti quali San Giorgio in Velabro, San Gregorio Nazianzeno, San Tommaso in Formis e San Cosimato. I risultati mostrano una sostanziale continuità di attività architettoniche in entrambi i periodi. L'accelerato programma costruttivo del cosiddetto ‘rinascimento carolingio’ sembra esser cominciato durante il pontificato di Gregorio III (731–41), e molte delle distinzioni, finora considerate chiare, tra l'architettura ‘carolingia’ e quella ‘orientale’ vengono messe in dubbio. Il decimo secolo si rivela essere un periodo di notevole attività, per lo più derivante da finanziamento privato.